Il pezzo, ormai smaltato, aspetta. È coperto da un velo opaco, fragile, simile alla polvere. Nulla, a occhio nudo, lascia intuire cosa diventerà. Eppure, tutto è pronto.La seconda cottura è la seconda prova di fuoco che l’oggetto deve affrontare.
La vita e l'arte di Füreya Koral raccontano la forza di una donna che ha trasformato dolore, resistenza e sensibilità in un linguaggio unico fatto di terra, fuoco e libertà.
Dopo la prima cottura, l’argilla è cambiata. È una forma definita che attende di essere vestita, come un corpo nudo in attesa di identità. Smaltare significa l’oggetto dentro una sospensione liquida, opaca e pastosa, sapendo che da lì verrà qualcosa che ancora non si può vedere. È un gesto che prepara alla trasformazione, ma senza rivelarla subito.
C’è un momento, nel processo ceramico, in cui la forma smette di essere argilla. Entra nel forno e, a poco a poco, viene attraversata dal calore. Non si rompe più tra le dita, non si sgretola in polvere. Cambia stato e non si può più tornare indietro. È la prima cottura, il momento in cui tutto ciò che è stato fatto viene messo alla prova.
La forma è emersa dal tornio, ha attraversato il tempo sospeso dell’asciugatura, ed è ora abbastanza stabile da essere toccata di nuovo. Ma non è finita. È ruvida, ha bordi irregolari, magari un eccesso alla base, una piega da sistemare, una superficie da lisciare. Ora entra in gioco la cura del dettaglio, per completare l’oggetto.