Beatrice nacque in una facoltosa famiglia di San Francisco nel 1893, ma visse gran parte della sua vita di giovane donna a Parigi, dove si consolidò in lei la volontà di diventare un’artista e rinunciare al percorso di vita prestabilito dalla società borghese del tempo. Studiò teatro accanto ai nomi più sensazionali dell’epoca.

Tornata negli States entrò in contatto con un giovane artista visionario che oltre a diventare il suo amante la spronò a coltivare le sue doti creative e la introdusse nel mondo dell'arte della New York del tempo, Marcell Duchamp. È stata soprattutto colei che ha contribuito a dare forma al linguaggio Dada oltre oceano, tanto da guadagnarsi l’appellativo di MAMA DADA, anche se raramente elencata tra i pionieri del movimento. Nel 1917 Beatrice espose le sue creazioni presso la mostra "Indipendents" , suscitando scandalo per la modernità delle composizioni.
La sua opera "Wood's Un peut d'eau dans du savon" causò un putiferio pubblico, in quanto veniva raffigurato un sesso femminile a forma di cuore su una piastrella che sembra un ex voto.

I media attraverso i quali decise di esprimersi furono i più disparati, dal teatro al collage, dall’acquerello alla scrittura e infine alla ceramica. Infatti nel 1933, dopo aver seguito un corso per la realizzazione di oggetti in ceramica presso la Hollywood High School, Beatrice realizzò la sua prima opera, nel tentativo di creare una teiera che si adattasse ad un servizio di porcellana che aveva acquistato durante un viaggio in Olanda.

Nacque così una ceramista geniale, da allora sempre all’avanguardia. Divenne pioniera di una singolare tecnica, molto originale per l’epoca, il lustro, che diventò sicuramente la sua firma.
Il lustro o terzo fuoco consiste nell’applicazione di colori o "metalli liquidi" a pennello sulle superfici già smaltate dei pezzi. Attraverso la terza cottura di questi colori, la superficie ceramica può trasformarsi in una copertura che ricorda molto il metallo e le sue sfumature cangianti. Colori sgargianti e sfaccettati caratterizzano la sua produzione di complementi d’arredo e arredamento da tavola.

Forgiò vasi e calici ingioiellati di dettagli intagliati a mano, decorandoli con intricati
motivi irregolari; le sue sculture di figure nude ridotte a sagome e ricoperte di smalti opalescenti parlano di femminismo e di ruolo della donna nella società del tempo.
Beatrice fu senza dubbio un personaggio incredibile , impossibile da raccontare in
poche righe. Esploratrice non solo nel mondo dell’arte ma anche nel mondo della spiritualità e del femminismo.
Vi consiglio, se vorrete approfondire una meravigliosa lettura a riguardo:
Shock Myself: The Autobiography of Beatrice Wood (1985).
Diventò dunque una celebrità per le sue ceramiche insolite ed eccentriche.
Tra le varie curiosità inerenti al suo personaggio ricordiamo di aver ispirato Jules e Jim
un film del 1962 diretto da François Truffaut. Il film è tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché in cui Beatrice è protagonista di un leggendario triangolo amoroso con Roché e Duchamp. Successivamente ispirò il regista James Cameron nella creazione del personaggio di Rose nel film Titanic, 1997.
Concludo citando una delle sue numerose dichiarazioni che hanno scioccato la società
del tempo:
“I owe it all to art books, chocolates, and young men”
"Devo tutto questo ai libri d'arte, cioccolatini e giovani uomini"
Morì a 105 anni , hippy e femminista.



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